La letteratura come mezzo per fare politica - Laura Restrepo presenta il suo libro La isla de la pasión

di Emilio Esbardo

Riproponiamo gli articoli del Festival di Letteratura Internazionale 2012. Tra un po’ inizierà la nuova edizione.

La letteratura è un modo di fare politica, anche se non affrontata direttamente, perché parlare di dignità umana e dell’integrità dell’essere umano è fare politica.  Sono modi distinti di fare la stessa cosa ed è tutta la mia vita che seguo questo percorso. (Laura Restrepo)

Laura Restrepo, in occasione della pubblicazione dell’edizione tedesca del libro “La isla de la pasión” (titolo tedesco: “Die Insel der Verlorenen”), ha letto e commentato alcuni passaggi di fronte ad un pubblico molto interessato.

Laura, classe 1950, colombiana di Bogotà, è divenuta una scrittrice famosa, grazie al romanzo d’amore e di follia Delirio, ambientato nella Colombia degli anni ’90, che le ha fatto vincere il prestigioso Premio Alfaguara nel 2004.

Il presidente della giuria del Premio Alfaguara era il premio Nobel José Saramago, che ha definito Delirio “una novità, una ventata di aria fresca (…) per la qualità del linguaggio e le strutture narrative, che si intersecano armoniosamente fino al climax finale”.

La scrittrice Laura Restrepo - Foto: Emilio Esbardo

Nei libri di Restrepo confluiscono le sue esperienze di attivista di sinistra e di membro di associazioni che lottano per i diritti umani. Inoltre in essi traspare la situazione politica della sua patria, condannata ad oltre 40 anni di guerra civile.

Dopo aver pubblicato, nel 1986, il romanzo Historia de un entusiasmo, dove narra i metodi bruschi del Governo colombiano nei confronti dell’organizzazione Guerilla M-19, la scrittrice è costretta ad esiliare in Messico.


Nel 1983 Laura Restrepo era stata designata dall’allora presidente Belisario Betancur come parte della commissione, che si sarebbe dovuta occupare di patteggiare la pace tra il governo e i guerriglieri M-19.

L’organizzazione dei guerriglieri M-19 è nata come protesta ai presunti brogli elettorali del 1970, che ha causato la vittoria di Misael Pastrana Borrero del Fronte Nazionale al posto del generale Gustavo Rojas Pinilla.

Laura Restrepo è potuta ritornare in Colombia solo dopo la legalizzazione dei M-19.

La scrittrice Laura Restrepo - Foto: Emilio Esbardo

Il libro “La isla de la pasión” presentato durante l’incontro con l’autrice, simboleggia la storia della sua patria e di tutti i Paesi sudamericani, dove le persone, nonostante si confrontano quotidianamente a situazioni e a eventi estremamente assurdi ed estremi, lottano per mantenere la loro dignità. La storia del Sudamerica è una storia fatta di violenza.

Il romanzo racconta la vicenda realmente accaduta di un gruppo di soldati messicani incaricati dal dittatore Porfirio Díaz di difendere “La isla de la pasión” contro le truppe francesi.

Si tratta di un’isola a migliaia di chilometri a sudest del Messico. Magellano l’ha battezzata la “Isla de la pasión” nel 1521. In seguito ha cambiato nome, per un breve periodo, in Clippetorn, dal nome di un pirata e nel diciannovesimo secolo è stata conquistata dalla Francia.


Il gruppo dei soldati e delle loro famiglie con a capo Ramón Arnaud vengono dimenticati e abbandonati al loro destino sull’isola deserta, dopo che Porfirio Díaz ha perso il potere. Le persone muoiono a causa dello scorbuto e delle tempeste. Rimangono in vita solo i bambini, le donne ed un uomo di colore, che inizia ad abusare di esse. Le donne riescono, però, ad ucciderlo, prima di essere salvate, insieme ai loro bambini da un incrociatore americano nel 1917.

Laura Restrepo ha studiato i documenti storici ed ha letto i rapporti sull’evento prima di scrivere il romanzo. “Il mio bisogno di apprendere la storia”, ha affermato davanti al pubblico, “è data dal fatto che noi sudamericani non abbiamo un passato così ben definito come voi europei”.

Subito dopo l’evento Laura Restrepo ha gentilmente posato per la mia macchina fotografica.

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