Berlino e il golpe del 2025: "Sentieri di notte"

di Giovanni Agnoloni

Immaginiamo che, nel 2025, una multinazionale concentri in sé il controllo di internet, dei traffici informatici e dell’erogazione energetica in Europa. Immaginiamo che questo colosso, la Macros, abbia sede a Berlino, e che una notte di fine settembre attui un colpo di stato, riducendo al buio l’intero continente.

Questo è il quadro generale degli eventi narrati in Sentieri di notte, romanzo dello scrittore fiorentino Giovanni Agnoloni, edito da Galaad (collana “Larix”, diretta da Davide Sapienza).

In tale cornice oscura si muovono i vari protagonisti del libro, tra i quali un androide dalle fattezze e dalla sensibilità quasi-umane, creato da un geniale scienziato misteriosamente ucciso. Luther – così si chiama il robot – si risveglia sulle sponde del Lago di Lucerna, e dalla Svizzera, insieme a un geniale programmatore cieco, Christoph Krueger, dovrà raggiungere la città polacca di Cracovia, che sta venendo risucchiata da una misteriosa e implacabile nebbia bianca diffusasi dalle sue periferie.

Qui un teologo irlandese, Desmond O’Rourke, si appresta a camminare nel Bianco col solo aiuto di un potente ritrovato tecnologico lasciatogli dalla sua amata Leyla, morta da poco. Intanto a Berlino c’è un solo uomo, Piotr Woźniak, che tenta di organizzare una forma di resistenza, cercando tortuosamente di raggiungere, dagli Hackesche Höfe – dove si è rifugiato –, la Torre della televisione di Alexanderplatz, mentre la sua fidanzata Kristine fa di tutto per raggiungerlo dalla loro casa di Stoccolma.

Giovanni Agnoloni - Gentile concessione dell'autore

Un romanzo viscerale, figlio della poetica del Connettivismo, avanguardia italiana le cui origini affondano nel Cyberpunk americano, ma anche nel Futurismo, nel Crepuscolarismo e nel Surrealismo. Una storia frutto di una lunga ricerca condotta dall’autore, che mira al ritorno alla Fonte, a una fusione con la radice dell’Essere. Un viaggio viscerale tra l’Ombra e la Luce, che passa per territori sondati dalla psicologia junghiana ed esplora la topografia di due grandi capitali della storia d’Europa, Berlino e Cracovia, fino ad affacciarsi sugli inquietanti ma suggestivi scenari dell’intelligenza artificiale e della post-umanità.

Lo scrittore ha potuto conoscere particolarmente bene varie zone di Berlino grazie alla guida dello scrittore cubano Amir Valle, che vive nella capitale tedesca e del quale Giovanni è il traduttore italiano. 

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