Come aveva già anticipato il direttore Dieter Kosslick, nella nostra intervista, la 63esima edizione della Berlinale, avrebbe visto protagoniste le donne, che sono state chiamate ad interpretare o a dirigere molti temi femminili di grande attualità.
Abbiamo scelto ed analizzato brevemente per voi lettori quattro film: Layla Fourie; Vic+Flo ont vu un ours; Gloria; La Religieuse.
In questo articolo parliamo di Gloria.
Anche qui la protagonista della pellicola è una donna caratterialmente molto forte, che non si lascia influenzare dalla società maschilista. Gloria è una 58enne, divorziata, con figli, che non si vergogna di trascorrere le sue serate in discoteche, ballando il bolero e la salsa.
Gloria non è bella; è una normalissima donna in età non più giovanile: nonostante tutto, la relazione, che nasce con Rodolfo, dimostra come l’amore non abbia età e porti le persone ad avere anche atteggiamenti più appropriati a dei ragazzi.
Gloria è il racconto di una tipica donna alla ricerca di una nuova vita dopo la separazione dal marito e non vuole arrendersi all’avanzare impietoso degli anni. Anche la terza età ha un significato e va vissuta appieno.
Purtroppo la sua storia d’amore finisce in modo molto triste: si ritrova da sola sulla spiaggia, avvolta da un sentimento di abbandono e d’indifesa.
La pellicola termina con la protagonista sulla pista da ballo intenta a danzare sulle note della canzone Gloria di Umberto Tozzi, quasi come a gettarsi alle spalle la sua ultima delusione amorosa e continuare a vivere spensieratamente.
Il film è stato diretto da Sebastián Lelio, regista cileno, che a quanto pare è stato ispirato dalle donne della sua famiglia, dal carattere molto forte.
Questa è una cosa molto tipica degli artisti sudamericani. Mi vengono in mente gli esempi di tre scrittori significativi quali Juan Rulfo, Gabriel García Márquez e Carlos Fuentes.
Ognuno di essi ha scritto libri, dove le donne sono al centro della trama, la cui ispirazione proveniva dalle donne della propria famiglia.
Gloria è stato, finora, uno dei film più applauditi alla Berlinale.
Sebastián Lelio è nato il 1974 a Santiago in Cile ed oltre ad essere regista è anche sceneggiatore. Nel 2006 ha girato il suo primo film La sagrada familia, grazie al quale ha ricevuto molti premi.
Nel 2012 ha vissuto a Berlino, grazie ad una borsa di studio del programma per artisti del DAAD.
di Emilio Esbardo