“All’inizio volevo diventare sarta, poi parrucchiera! È stupendo tagliare le trecce!” - il premio Nobel Herta Müller presenta il suo nuovo libro

Riproponiamo gli articoli del Festival di Letteratura Internazionale 2012. Tra un po’ inizierà la nuova edizione

La presentazione del nuovo libro del premio Nobel 2009 Herta Müller è stato uno degli eventi più attesi dell’edizione del Festival di Letteratura a Berlino.

Herta Müller, di origini tedesche, nata a Nitchidorf in Romania il 1953, ha attratto l’interesse dei media e sensibilizzato l’opinione pubblica quando ha iniziato a scrivere libri, che raccontavano la vita quotidiana in Romania durante la dittatura di Nicolae Ceausescu.

Nel 1979 perde il posto di lavoro di traduttrice per aver rifiutato di collaborare con la Securitate, il servizio segreto dello stato autoritario rumeno.


La sua prima collezione di racconti, intitolata “Bassure”, rende l’idea di un tipico paesino dell’epoca, dove vigono la corruzione, la paura, la violenza e la povertà. “Bassure” è stato pubblicato, pieno di censure, nel 1982. In Germania è uscito alle stampe, nella sua stesura originale, senza censure, nel 1984.

In quegli anni Herta Müller riesce a sostenersi finanziariamente lavorando come insegnante di tedesco e come maestra d’asilo.

Herta Müller durante gli autografi - Foto: Emilio Esbardo

Dopo molte molestie, molte minacce di morte, il divieto di esercitare la professione di scrittrice ed il divieto di viaggiare, le viene concesso nel 1987 di espatriare a Berlino ovest.

Le ripercussioni dell’esilio e la conseguente solitudine sfoceranno nel libro autobiografico “In viaggio su una gamba sola” (1989).

Alle 19:30 nella sala principale dei Berliner Festspiele c’è stata la prima mondiale della presentazione della sua nuova opera, costituita da collage poetici dal titolo “Papà telefona alle mosche”.

Herta Müller ha ritagliato da giornali e riviste, parole, lettere e foto, per poi riunirli insieme fino a formare delle poesie, i cui temi sono cari all’autrice: la morte, la paura, l’esilio e la nostalgia di casa.


Dopo l’introduzione della serata da parte di Ernest Wicher, Herta Müller, con un lungo vestito nero, è salita sul palco ricevuta dalla moderatrice dell’evento Silke Behl.

Dalla lettura del suo ultimo capolavoro, il pubblico, numeroso, ha appreso il metodo di lavoro, che la scrittrice ha utilizzato nella composizione del suo ultimo libro.

Per la stesura di “Papà telefona alle mosche”, pubblicato dall’editore di Monaco Hanser Verlag, ha confidato che, trovando rilassante e sensuale sedersi ad un tavolo con forbici e colla, ha iniziato semplicemente a ritagliare parole colorate da ogni tipo di rivista, custodite nei cassetti e le ha poi appiccicate insieme in un bellissimo libro.

“Così è veramente bello, adesso taglio ancora qualcosa sulla parte superiore ed inferiore della pagina, finché non diventa perfetto ”, racconta divertita Herta Müller, tra le risate del pubblico, “All’inizio volevo diventare sarta, poi parrucchiera! È stupendo tagliare le trecce!”.

Al termine della lettura, dopo lunghi applausi, Herta Müller, ha dispensato autografi ai suoi numerosi estimatori.

di Emilio Esbardo

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