Seidenstücker, fotografo di strada, belle donne e animali della Berlino degli anni ’30

di Giulia Bianchi

La “Berlinische Galerie”, museo d’arte moderna, fotografia e architettura, espone, dal 30.09.2011 fino al 06.02.2012, la mostra dedicata al famoso fotografo tedesco Friedrich Seidenstücker, intitolata “Von Nilpferden und anderen Menschen” (Di ippopotami ed altre persone). Il visitatore avrà la possibilità di ammirare 226 foto originali su una scelta di 15.000 del lascito del fotografo. Friedrich Seidenstücker, come molti suoi colleghi, ha coltivato sin da ragazzo la sua passione per la fotografia. A soli 17 anni ha costruito addirittura da solo la sua macchina fotografica.

E come per molti suoi colleghi, il lavoro professionale ha coinciso con l’innata propensione al viaggio. Tra il 1922 e il 1930 si sposta costantemente in tutta Europa esponendo le sue opere in città importanti come Parigi, Berlino, Roma, Monaco.

Fotografische Sammlung Berlinische Galerie

Seidenstücker è nato il 1882 a Unna. Tra il 1901 e il 1903 studia Ingegneria Meccanica ad Hagen. Decide in seguito di proseguire l’università a Charlottenburg presso la “Königliche Technische Hochschule Charlottenburg” (l’odierna Università Tecnica di Berlino), dove dedicherà molto del suo tempo alla sua passione per la scultura e la fotografia.

© bpk / Friedrich Seidenstücker

Come fotografo inizia la sua carriera professionale a partire dagli anni ’30 con l’assunzione presso Ullstein, uno degli editori più importanti del suo tempo. I suoi scatti appariranno così regolarmente in riviste e quotidiani di spicco come “Berliner Illustrierte Zeitung”, “Die Woche” o “Die Dame”. Il lavoro presso Ullstein gli costerà la censura durante la dittatura fascista, visto che il proprietario era ebreo.

Egli stesso depone la sua macchina fotografica tra le quattro pareti della sua stanza, rifiutandosi di continuare i suoi scatti dello zoo e della città. “Troppi nazisti per strada”, sono state le sue nobili parole.
Tra il 1928 e il 1937 Seidenstücker ha fotografato incessantemente lo zoo e la vita quotidiana berlinese, lasciandoci testimonianze di una Berlino scomparsa tra le macerie della Seconda Guerra Mondiale, di cui ne sono rimaste solo delle tracce a volte riconoscibili solo agli occhi esperti degli storici.

Lo zoo, le strade, i ritrovi notturni ma anche i paesaggi naturali, che circondavano la città, i bambini, le belle donne, i lavoratori, sono stati materia di studio di Seidenstücker, che è entrato negli annali della fotografia come “fotografo dell’ordinario”.

Un altro tema ricorrente e che non è possibile ignorare sono le foto di nudo, le cui modelle, di solito, erano molto atletiche. Particolarmente affascinanti sono le foto a colori.
Dopo la fine della guerra.

Seidenstücker riprenderà a fotografare Berlino, lasciando una preziosa testimonianza di una città in ginocchio e circondata da macerie. Non riuscirà a riscuotere il consenso precedente. Morirà nel 1966 a Berlino ovest. Verrà riscoperto e rivalutato a partire dagli anni ottanta.

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