«Nessuno potrà più dire non sapevamo»

Alex Spinelli e Papa Francesco - foto privata

Intervento di Moni Ovadia alla presentazione del libro Rom, questi sconosciuti di Santino Spinelli all’Università Cattolica di Milano (4 aprile ’16)

«Nella vita, nella mia ormai conta, sono sulla soglia dei settanta anni, ho fatto molti incontri. Uno dei più grandi è stato quello con Santino Spinelli con la sua arte, la sua cultura, con la sua passione per la giustizia. 


Passione che gli viene da essere come me un uomo che è nato nel contesto di gente perseguitata nel corso dei secoli.  Venendo da questa condizione di vita difficile, aspra e dura, i popoli perseguitati hanno saputo esprimere livelli di cultura, di libertà, di spiritualità di eccellenza straordinaria. Santino Spinelli ha scelto di essere il cantore straordinario della sua gente con l’arte, ma anche con il sapere. 

«I miei fratelli rom»

Io come ebreo considero i rom come miei fratelli diretti. Considero Santino mio fratello come se fossimo nati nella stessa famiglia. Oggi è un momento di grande travaglio pensando ai miei fratelli rom.

Come ebreo, malgrado me, sono entrato nel salotto dei vincitori. Oggi gli ebrei sono trattati come la “vacca sacra” occidentale, guai a dire qualcosa ad un ebreo, si scatena il finimondo, ma invece i miei fratelli rom sono ancora vessati, disprezzati, disseminati e, soprattutto, la cosa più grave, sono misconosciuti e disconosciuti, non si sa niente di loro. Questo è una gravissima colpa dell’Europa perché i rom in tutte le contraddizioni (kalderasha, harvati, khanjarja, etc) sono uno straordinario popolo dell’Europa (dodici milioni).

«Un premio Nobel per la pace»

Il popolo rom ha saputo dimostrare, come gli ebrei in esilio di una volta, che si può essere popoli senza confini, senza bandiere e senza esercito, ma soprattutto un popolo libero e pacifico che dovrebbe avere – lo dico sempre – il premio Nobel per la pace per non aver mai fatto un torto a un’altra nazione, il non averci neanche pensato mai. Nel popolo rom non c’è il DNA della guerra ma della pace che è un valore supremo. Noi dovremmo trarne esempio, dovremmo imparare anche dalla capacità di questa gente straordinaria di vivere la vita, non di inseguire le mediazioni di consumo. Ci offrono un contributo prezioso. Un Europa che prendesse i rom come esempio sarebbe una vera Europa. 

Alex Santino Spinelli

«Nessuno potrà più dire non sapevamo»

L’incontro con Santino Spinelli è stato strategico e importante per me perché, dopo il libro di Santino Rom,questi sconosciuti, nessuno potrà più dire non sapevamo. Già il primo libro dedicato ai rom Rom, genti libere è una summa vastissima in cui si attraversa con tremore, rispetto, interesse e attenzione l’incredibile epopea di questo grandissimo popolo. Le persone che non hanno avuto rapporti con loro neanche si immaginano che cosa sia stata la storia dei rom, neanche nella loro più fervida fantasia. Santino Spinelli oggi ci permette di entrare nei processi conoscitivi per sapere cos’è il sapere rom, la loro cultura, le tradizioni, la lingua e l’articolazione della grandissima cultura rom in tutte le sue forme. Lo detto già nel primo libro e lo ripeto in questa nuova pubblicazione. Il libro di Spinelli non deve mancare in nessuna casa di qualsiasi persona che si consideri civile o persona che crede nella giustizia nel mondo e nell’umanità, non deve mancare in nessuna scuola, in nessuna biblioteca.

«Noi abbiamo bisogno di loro»

Noi oggi abbiamo la possibilità, attraverso la lettura di questo straordinario libro, di avviare finalmente un processo che faccia uscire l’Europa dall’infamia di discriminare la sua gente che non ha dalla sua parte la forza e la prepotenza, ma solamente la vita, la verità della vita. Perché gli ebrei sono nel salotto dei vincitori? Perché c’è uno Stato, ma non c’è uno Stato rom, non c’è un esercito rom. Allora il fatto che siano discriminati dimostra il livello di infamia. Che razza di Europa saremo se rispettiamo solo la forza e il nazionalismo? Noi non saremo mai una sola Europa, allora i rom sono per noi preziosi. Noi abbiamo bisogno di loro molto più di quanto loro hanno bisogno di noi, ma insieme dobbiamo costruire un altro mondo, un altro orizzonte. Il vasto lavoro profondo, articolato, appassionato del professore Spinelli ci permette di affrontare questa impresa nobile, altissima, magnifica ma anche per le condizioni in cui si vive oggi l’Italia richiede l’impegno di tutti noi, nessuno escluso. Io spero che voi possiate essere portatori di un messaggio di accoglienza nei confronti di questi nostri fratelli europei perché finalmente l’Europa cambi. Non è una questione marginale. Io considero il rispetto e il riconoscimento di questo popolo una questione prioritaria. Spinelli ci dà strumenti formidabili per capire il perché di questa priorità»

(Sistemazione curata da Silvio Mengotto)

S. Spinelli, Rom, questi sconosciuti. Storia, lingua, arte e cultura e tutto ciò che non sapete di un popolo millenario, Mimesis Edizioni, Milano, 2016, Euro 25,00

Copertina libro

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