Marienfelde: “la porta verso la libertà” ha compiuto 60 anni

di Redazione

Il Presidente della Germania, Joachim Gauck e il Senatore degli Interni e dello Sport berlinese Frank Henkel hanno partecipato alle celebrazioni dei 60 anni di Marienfelde.

Marienfelde è stato il campo profughi, dove hanno sostato, complessivamente, 1,35 milioni di fuggitivi della DDR prima di stabilirsi definitivamente nella Repubblica Federale.

Marienfelde è stato inaugurato il 14 aprile 1953 dall’allora Presidente della Repubblica Federale Theodor Heuss alla presenza del sindaco di Berlino Ernst Reuter e di alti funzionari, rappresentanti degli Alleati.


Esso era divenuto necessario a causa del massiccia fuga di massa degli abitanti della DDR, che volevano stabilirsi definitivamente nella Repubblica Federale. Solo nel 1952 era scappati nell’Ovest 118.314 persone. La struttura era in quel periodo all’avanguardia per i suoi sanitari, i 26 edifici a 3 piani ed una capacità d’accoglienza di 2.800 persone.

Frank Henkel - Foto: Emilio Esbardo

Con la costruzione del Muro, nel 1961, il Campo ha perso la sua importanza. È ritornato a riempirsi solo nel 1984, quando il Governo della DDR ha concesso l’espatrio a 30.000 cittadini e con la caduta del Muro, quando a dicembre del 1989, si sono registrate 230.000 persone.

Attualmente, all’interno del Campo vivono fuggitivi e richiedenti asilo provenienti da 20 nazioni differenti.


Dopo il bel discorso del Presidente Joachim Gauck, è seguita una discussione tra quattro testimoni dell’epoca, di cui faceva parte lo stesso Senatore Frank Henkel, che ha raccontato:

Per me personalmente il Campo Profughi ha un significato particolare. La struttura, locata nella via Marienfelder Allee, è stato “il mio primo indirizzo nella libertà”. Qui è iniziata per me e per mio padre, solo a pochi chilometri dal nostro appartamento a Berlino est, “l’avventura Repubblica Federale Tedesca”, che con la riunificazione ha trovato una particolare compiutezza.

Insieme al Senatore, ad apportare la propria testimonianza, c’erano Renate Werwirgk-Schneider, Reinhard Haus e Wilfried Seiring.

Marienfelde: immagini dell'epoca - Foto: Emilio Esbardo

Renate Werwirgk-Schneider era finita più volte in prigione per aver tentato di fuggire in differenti occasioni. La Repubblica Federale ha pagato un riscatto per la sua liberazione ed il trasferimento nella Germania ovest.

La vita di Reinhard Haus era divenuta un inferno dopo aver rifiutato l’offerta d’iscrizione al Partito unico SED. Per questo, dopo essere stato isolato dalla società, si è visto costretto a fare richiesta di trasferimento nella Germania ovest.


Wilfried Seiring, per aver espresso la sua solidarietà a favore della lotta per la libertà di stampa e di opinione in Ungheria, è stato isolato e punito dal sistema socialista tedesco e, come ha raccontato con tristezza, “all’imbrunire del 7 maggio 1957, ho abbandonato la mia casa ed ho preso i mezzi di trasporto che mi hanno portato alla stazione, dove ho preso il treno per Berlino ovest”. (Nel 1957 Berlino era l’unico luogo, dove ancora si poteva attraversare il confine est-ovest. Nel resto della Germania erano già stati chiusi tutti).

Renate Werwirgk-Schneider, una testimone dell'epoca - Foto: Emilio Esbardo

La formazione di un’area museale a ricordo di questo periodo storico è iniziato nel 2005 con l’esposizione permanente “Fuga dalla Germania divisa” (“Flucht im geteilten Deutschland”), allestita nell’edificio centrale del Campo Profughi. Dal 2009 Marienfelde fa parte della fondazione Berliner Mauer, che si occupa dei luoghi di ricordo dedicati al Muro di Berlino.

Il campo profughi è un posto segnato dal dolore dei fuggitivi e dalla speranza di un nuovo inizio”, ha detto Axel Klausmeier, direttore della Fondazione, che ha posto l’accento sull’importanza storica del luogo, “oggi molti dei protagonisti contribuiscono con la loro testimonianza a far comprendere ai giovani questo capitolo della storia tedesca, che altrimenti andrebbe dimenticato”.

L’entrata è gratuita. Gli orari di apertura sono dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00

Il visitatore ha la possibilità di osservare 900 oggetti dell’epoca composti da fotografie, documenti originali e cose appartenute ai fuggitivi.

Attraverso la visita di un appartamento ricostruito del periodo con mobili originali degli anni ’50 si potrà percepire l’atmosfera del periodo.

L’esposizione si divide in 7 stazioni:

  1. Motivi per fuggire: qui si fanno comprendere le varie motivazioni che spingevano le persone ad abbandonare la DDR.
  2. Vie di fuga nell’ovest: mostra le condizioni, le vie e le modalità di fuga della gente.
  3. Regolamenti all’interno del campo: racconta i presupposi legali e le condizioni per essere accettati.
  4. Il Campo Profughi: mostra l’organizzazione e la quotidianità del Campo.
  5. Il nemico: descrive il ruolo e l’influenza degli infiltrati della Stasi all’interno del campo.
  6. Trasferimento nell’ovest: spiega la politica d’integrazione dei fuggitivi adottata dalla Repubblica Federale.
  7. Fuga ed espatrio nell’arte: spiega come gli artisti hanno affrontato il tema della fuga in letteratura, musica e film.

 

Informazioni utili su Marienfelde 

Indirizzo: Marienfelder Allee 66-80, 12277 Berlin

Homepage: http://www.notaufnahmelager-berlin.de/en/

Tel.: +49 30 7500 8400

AperturaDal martedì alla domenica – Dalle ore 10 alle ore 18

Ingresso Gratuito

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