testo e foto di Emilio Esbardo
Dopo la presentazione delle linee guida per la legislatura in corso del Governo è prevista una discussione di 5 ore e trenta, per giovedì di 10 ore e 17 e venerdì di 3 ore e 36. Scorgo ovunque dell’acceso entusiasmo (Discorso di apertura del Presidente del Parlamento Norbert Lammert di mercoledì 29 gennaio 2013).
Angela Merkel ha tracciato ed esposto il programma del nuovo Governo in Parlamento. Per la prima volta nella storia, a causa del suo incidente, un cancelliere ha tenuto il suo discorso seduto su una sedia e non in piedi.
E per la prima volta nella storia della Repubblica Federale, oltre al Cancelliere, ogni singolo Ministro ha esposto meticolosamente il proprio programma legislativo. Ecco perché il dibattito parlamentare è durato tre giorni. Addirittura, Il giovedì, il vicecancelliere e leader dell’SPD, Sigmar Gabriel si è espresso esclusivamente a nome del proprio partito.
Dopo lunghe trattative tra la CDU (primo partito alle elezioni) e l’SPD (secondo partito alle elezioni) sembra che il Governo, da poco formatosi, sia pronto ad iniziare finalmente il proprio lavoro.
Angela Merkel, ancora in stampelle, ha tenuto un discorso che era simile al suo programma elettorale, elogiando il proprio operato, grazie al quale la Germania ha retto benissimo alla crisi ed è divenuta un esempio da seguire riguardo alle politiche sociali.
Il suo obiettivo maggiore è quello di creare un mercato, dove al centro non ci sia solo il mero profitto, bensì l’uomo e la dignità dell’essere umano.
“L’umanità di una società si mostra nel modo in cui si relaziona con i più deboli a causa dell’età o di malattia”, ha affermato Angela Merkel, introducendo il discorso sulla pensione.
La linea politica del Governo sulle riforme delle pensioni è una delle più criticate ed è fonte di duri scontri. Persino il precedente cancelliere, Gerhard Schröder si è espresso contro di essa, andando contro il proprio partito (SPD). Essa prevede il pensionamento a 63 anni con 45 anni di contributi.

Gregor Gysi, il rappresentante del maggior partito d’opposizione al Governo, rimane serio durante gli applausi ad Angela Merkel - Foto: Emilio Esbardo
Le madri che hanno partorito prima del 1992 hanno diritto ad una pensione più alta. Nella Germania ovest l’aumento previsto è di circa 28 euro mentre nella parte est di circa 26 euro.
La prima domanda che ci si pone è come possa essere finanziata la riforma.
A rimetterci non saranno i lavoratori autonomi, i dipendenti pubblici e le persone con grandi patrimoni. Secondo le previsioni il peso più gravoso lo debbono sopportare i giovani, che dovranno pagare la prossima generazione di pensionati.
Un’altra gatta da pelare per il Governo è la riforma energetica dove ognuno ha i propri interessi, che variano a seconda dell’appartenenza di partito o di classe sociale. Nonostante la riforma sia ritenuta essenziale, soprattutto dopo il disastro nucleare di Fukushima, nessuno ha voglia di pagare di tasca propria.
Il futuro della Germania è comunque, secondo Angela Merkel, in buone mani. Qui le cose non andavano così bene dal tempo della riunificazione.
La Cancelliera, per citare una bella espressione del quotidiano Tagesspiegel, al termine del suo discorso, da brava Mamma, “è riuscita come al solito a diffondere nei suoi ascoltatori un sentimento di diffusa sicurezza”.
A guastarle un po’ i suoi propositi vi è stato Gregor Gysi, il rappresentante del maggior partito (La Sinistra) d’opposizione al Governo, che immediatamente ha portato a galla le sfide e i problemi maggiori della Germania, ossia la necessità di forza lavorativa, l’immigrazione ed una crescita più bassa.
Gysi ha inoltre rimproverato la mancanza di polso di Angela Merkel nell’affrontare la questione delle intercettazioni telefoniche da parte degli americani, e il fatto che sia SPD e CDU favoriscano con la propria politica soprattutto le classi più benestanti.
L’inciucio tra i due partiti è stato messo ben in evidenza con la ripetuta frase: “Mio Dio, signora Merkel e signora Nahles – vi prego!” (Da ricordare è che Andrea Nahles è stata la segretaria del partito SPD fino alla fine delle elezioni. L’SPD era, allora, il maggior partito d’opposizione e nell’ultima riunione parlamentare la stessa Nahles aveva cantato la melodia di Pippi Calzelunghe, intonando il verso “creo il mondo come piace a me”, indirizzato ad Angela Merkel, colpevole di dipingere una Germania che non esiste).