Il 22 agosto Yona Metzeger ha incontrato i giornalisti tedeschi ed i corrispondenti esteri, per affrontare la questione della circoncisione, che sembra si voglia vietare giuridicamente in Germania. Questo tema è divenuto di attualità, dopo che i giudici della città di Colonia, hanno interpretato tale atto come ferita inflitta al corpo dei bambini. Metzger ha, da subito, precisato che non vede in questa decisione dell’antisemitismo e che è pronto ad un colloquio e ad un compromesso con le autorità competenti tedesche.
Metzger ha più volte ribadito che la circoncisione è il marchio distintivo della religione ebraica, che non si può levare come, ad esempio, si leva un’uniforme. Pretendere ciò significherebbe pretendere di cambiare la loro stessa religione. Sarebbe come chiedere, ha aggiunto, come esempio, ai cattolici di celebrare il Natale ad agosto.
Secondo il parere di Metzger la circoncisione, effettuata a 8 giorni dalla nascita del bambino, è meno dolorosa. E l’anestesia andrebbe contro le regole religiose.
Il rabbino capo si direbbe disposto ad un compromesso, pattuendo che il Mohel (colui che si occupa dell’atto della circoncisione), prima di iniziare la sua attività, deve frequentare un corso medico ed ottenere un certificato che lo abiliti alla sua professione. Così si eviterebbero eventuali complicazioni durante il rito.
di Emilio Esbardo