“Le donne cucinano differentemente”: intervista alla famosa cuoca star televisiva Sarah Wiener

Il 6 febbraio presso la sede dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, la Camera di Commercio Italiana per la Germania (ITKAM) e la Confagricoltura hanno organizzato una cena esclusiva per la stampa e per un pubblico di esperti con la celebre cuoca star televisiva Sarah Wiener.

Durante la serata la signora Sarah Wiener mi ha concesso gentilmente un’interessante intervista.

Sarah Wiener, nata il 1962, figlia di Oswald Wiener e dell’artista Lore Heuermann, è cresciuta a Vienna con sua madre, dopo la separazione dei genitori.


Prima di divenire una famosa cuoca star televisiva, una scrittrice ed una imprenditrice di successo, ha avuto una vita avventurosa. Infatti, andando via da un collegio per donne, senza una formazione professionale e senza la maturità scolastica, ha iniziato a girovagare per la Germania, mantenendosi con lavoretti saltuari.

La famosa cuoca star televisiva Sarah Wiener - Foto: Emilio Esbardo

A Berlino è iniziato il suo approccio al mondo culinario, lavorando nella cucina del ristorante di suo padre “Exil”.

Nel 1990 ha fondato l’impresa “Sarah Wieners Tracking Catering”, con la quale si è fatta un nome rifornendo il cibo sui set cinematografici.

Il suo primo ristorante “Das Speisezimmer” lo ha aperto nel quartiere di Berlin-Mitte, al quale ne sono seguiti molti altri, ad esempio “Sarah Wiener im Hamburg Bahnhof”.


La celebrità su tutto il territorio tedesco l’ha raggiunta nel 2004 grazie al suo ruolo nel documentario del canale televisivo ARD “Abenteuer 1900 – Leben im Gutshaus”. La sua prima trasmissione culinaria, invece, è andata in onda nel 2007 sul canale “arte”.

Sarah Wiener è convolata a nozze nel 2008 con l’attore Peter Lohmeyer.

Signora Wiener, secondo lei, la cucina è cultura?

Cucinare è il primo risultato culturale in assoluto dell’essere umano. Con la cucina è iniziata la cultura, per questo motivo è semplice rispondere a questa domanda.

La disturba il fatto, che il maggior numero di cuochi di successo siano uomini?

Sappiamo tutti che il 99% delle donne cucina ogni giorno ed è così ovunque. Quando ci sono però in ballo soldi, fama e gloria, improvvisamente gli uomini sanno cucinare. Anzi cucinano molto volentieri. A me da fastidio anche che ci siano così poche donne in politica, che hanno il potere, o così poche imprenditrici nei consigli d’amministrazione.

Secondo lei le donne cucinano in modo differente rispetto agli uomini?

Io direi che le donne cucinano differentemente, perché debbono farlo ogni giorno e vogliono cucinare in modo efficiente, velocemente, vogliono trasportare il loro amore alla famiglia. La maggioranza degli uomini invece, cucinando, vogliono essere originali e farlo particolarmente in modo raffinato e speciale. Agli uomini non piace cucinare con altre persone, vogliono fungere da modello, le donne, al contrario stanno volentieri con altri davanti ai fornelli: questo è almeno il mio parere.


Cosa ne pensa del “Cinema Culinario” della Berlinale, che ha luogo in questi giorni?

Penso che sia fantastico che si mostrino film che abbiano a che vedere con il cibo. La cosa più interessante è che si mostrano film di ogni genere dalla finzione alla documentazione, dove sono inscenate tutte le possibili situazioni, anche dove si mangia in modo orgiastico. Io ci vado spesso e sono entusiasta di questi film.

Come definirebbe brevemente la sua cucina?

Piacevole, semplice, sostenibile, saporita.

Crede che la sua cucina rifletta la sua personalità?

Sì, credo che tutti cucinano in base alla loro personalità. Persone generose cucinano in modo generoso. Persone ansiose in modo del tutto differente. Alcuni cucinano come funzionari, altri come farmacisti. Altri seguono per filo e per segno le ricette di un libro. Alcuni hanno molta pazienza in cucina, altri, invece, gettano qualcosa in padella, perché non vogliono perdere più di dieci minuti. Io credo, dunque, che le persone cucinino in base alla loro personalità ed è questo che la rende divertente. Ogni modo di cucinare ha una sua giustificazione.

Cosa ne pensa della cucina italiana?

La cucina italiana mi ha restituito la fede come cuoca. Per un anno ho visitato l’Italia ed ho conosciuto le varie cucine regionali. Ed ho notato che gli italiani condividono il mio amore per la semplicità. È Il prodotto base che deve essere al top, buonissimo. Si può creare del cibo fantastico con i prodotti più semplici ed economici. Ed è ciò che mi affascina della cucina italiana. Le radici dell’arte culinaria internazionale si trovano nella cucina italiana e cinese. La cucina francese è solo un’elevazione della cucina italiana. Sono stati gli italiani ad esportarla in Francia. Le persone debbono conoscere ciò che mangiano. Ed io sono una persona che mangia piatti semplici.

Qual è la domanda più stupida che le hanno fatto? Ci sono delle domande che avrebbe voluto che i giornalisti le facessero ma che non le hanno fatto?

La domanda più stupida è: “qual è il tuo piatto preferito?”. È come se un cuoco di professione potesse avere un solo piatto preferito. Io ho centinaia di piatti preferiti e dipende dalla situazione: se fa freddo, se fa caldo, se è di sera, se ho problemi d’amore, se sono felice, etc. E per quanto riguarda le domande che io mi rammarico che ancora non mi sono state poste, credo che sia meglio così perché un giorno qualcuno me le farà. (Un esempio di domanda?). Non ci voglio pensare, se no potrei finire di strumentalizzarti…

di Emilio Esbardo

Homepage di Sarah Wiener: http://www.sarahwiener.de

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