testo e foto: Emilio Esbardo
“Angela Merkel e François Hollande per la prima volta alleati”: è questa una delle frasi più riportate dai media sia tedeschi sia francesi in questi ultimi giorni. A ricondurre in sintonia i due capi di Stato sono state le rivelazioni sulle intercettazioni telefoniche e informatiche degli americani.
Grazie agli articoli del giornale The Guardian, l’opinione pubblica è venuta a conoscenza dello spionaggio telefonico ai danni di 35 capi di Stato e di Governo realizzato dalla NSA (National Security Agency – Agenzia per la Sicurezza Nazionale). Il caso più celebre finora sono state le intercettazioni al cellulare di Angela Merkel.
La stampa francese, da sempre non molto gentile nei riguardi della Merkel, ha condannato categoricamente le intercettazioni a suo danno. Le Figaro ha affermato che è ingiusto trattare la Cancelliera allo stregua di Mullah Omar, il capo dei talebani afghani.
Le Monde ha sottolineato il ruolo fondamentale di Merkel e Hollande, durante il vertice dei capi di Stato a Bruxelles, nella stesura di una linea di condotta comune europea, una dichiarazione comune nei confronti degli atteggiamenti degli Stati Uniti:
Il signor Hollande e la signora Merkel, che si sono rincontrati nuovamente dopo le rielezioni della Cancelliera, sono stati, e per una volta non fa male, concordi. Entrambi vogliono definire una metodologia di cooperazione, una sorte di “codice di buon comportamento” tra gli europei e gli americani. La loro iniziativa, hanno precisato i due, è aperta ad altre capitali europee.
In Germania la reazione negativa alle intercettazioni è stata espressa duramente dal Presidente Joachim Gauck:
Barack Obama dovrebbe spiegare chiaramente ciò che è successo e come vorrebbe recuperare la fiducia persa… Se le accuse si rivelassero vere, ci potrebbe essere una grande perdita di fiducia tra amici stretti e partner politici…
Lo scandalo delle intercettazioni era scoppiato esattamente tra il 6 e il 7 giugno grazie agli articoli del Washington Post e di The Guardian, che portavano a conoscenza del programma di spionaggio denominato Prism condotto dalla NSA. Attraverso questo programma è possibile avere accesso a tutti i flussi di dati che attraversano internet. A girare queste informazioni alla stampa è stato Edward Snowden.
A giocare un ruolo fondamentale nella rete elettronica è l’Icann (1), che è responsabile nell’assegnazione dei nomi dei domini e degli indirizzi a livello internazionale. VeriSign (2) gestisce, a sua volta, per conto della Icann domini terminanti in .com e .net.
Anche se formalmente l’Icann è un’associazione non-profit con sede a Los Angeles, è legata, però al Dipartimento Federale del Commercio ed è dunque sotto l’influenza degli Stati Uniti.
Dopo la visita di Barack Obama a Berlino che ha sdrammatizzato la situazione, il 29 giugno si venuto a sapere che i servizi segreti americani avevano spiato i rappresentati delle Nazioni Unite a New York e i rappresentanti diplomatici europei a Washington.
Il 12 luglio il ministro tedesco Friedrich si è recato nella capitale americana per chiedere delucidazioni.
Il 23 ottobre il governo tedesco ha reso noto che molto probabilmente il cellulare di Angela Merkel era stato messo sotto controllo dai servizi segreti americani.
Nel divertente articolo del Berliner Morgenpost “E tutti origliano la cancelliera” (“Und alle lauschen der Kanzlerin”) viene descritto di quale cellulare si tratta visto che Angela Merkel ne ha più di uno:
In modo apparentemente indifferente, Angela Merkel comunica, sin dal suo primo giorno da Cancelliera, con un cellulare totalmente insicuro. Il suo apparecchio di vecchia generazione, che utilizzava già da capo del partito della CDU, l’ha riciclato come cellulare per le sue chiamate da Cancelliera. Una facile preda non solo per i servizi segreti bensì persino per i principianti. Teoricamente tutti, con un po’ di abilità tecnica, avrebbero potuto ascoltare ciò che la Merkel diceva con politici, consulenti e manager.
Il disdegno del governo tedesco si è inasprito di più al sospetto che non solo Angela Merkel, ma anche altri importanti politici tedeschi possano essere stati spiati dall’intelligence americana.
Infatti lo spionaggio statunitense, si pensa, partiva dall’edificio dell’Ambasciata americana a Berlino, nei cui paraggi vi sono moltissimi ministeri, tra cui il Ministero delle Finanze, il Ministero della Giustizia e il Ministero degli Affari Esteri.
Proprio il Ministro degli Affari Esteri ha convocato l’ambasciatore americano, unicum nella storia della giovane Repubblica Federale: quando un ambasciatore viene invitato si esprime la più alta forma di protesta in linguaggio diplomatico.
Barack Obama secondo le dichiarazioni di Susan Rice rilasciate al New York Times non era a conoscenza delle intercettazioni.
La Germania e l’Unione Europea non sono i soli a protestare veemente. Ultimamente la presidentessa del Brasile Dilma Rousseff, portavoce convinta di un Internet ugualitario, ha annullato una visita ufficiale di Stato a Washington.
Inoltre i dieci maggiori organismi internazionali della coordinazione delle infrastrutture tecniche d’Internet hanno elaborato un documento, nel quale si richiede la fine dell’influenza americana sull’Icann.
I media tedeschi non si sono scagliati solo contro la NSA, ma anche contro gli stessi politici della Repubblica Federale, per aver sottovalutato il problema. Basti ricordare la conferenza congiunta della cancelliera con Barack Obama durante la sua visita a Berlino lo scorso giugno.
Allora Angela Merkel aveva tentato di attenuare le critiche dell’opinione pubblica. “Non appena ha saputo di essere un bersaglio delle intercettazioni”, così riporta il Berliner Morgenpost, “ha cambiato atteggiamento ed ha iniziato a protestare ad alta voce. Forse Angela Merkel si dovrebbe ancora ricordare del suo mentore politico: Helmut Kohl. È necessario immaginarsi di nuovo il vecchio cancelliere in una solitaria cabina in una giornata piovosa. Ciò non si adatterebbe più alla politica frenetica del 21simo secolo. Però Angela Merkel potrebbe stare un po’ più attenta, perché quando telefona non si tratta proprio di ricette, bensì molto spesso del suo Paese”.
Il primo novembre, c’è stato il colpo di scena del politico dei verdi Hans-Christian Ströbele, che ha convocato improvvisamente ed inaspettatamente una conferenza stampa dopo aver incontrato direttamente Edward Snowden in Russia.
L’ex dipendente della NSA si è detto disponibile a collaborare con il governo tedesco e a dare tutte le delucidazioni del caso se gli viene concesso asilo in Germania.
Sia l’opposizione sia la maggioranza si dicono d’accordo ad una cooperazione con Snowden. “Troveremo delle soluzioni”, ha detto l’attuale Ministro degli Interni Hans-Peter Friedrich, “se il signor Snowden è disposto a dialogare con gli organi tedeschi”.
Il governo tedesco è pronto ad accoglierlo a braccia aperte se ciò non rovinasse completamente i rapporti diplomatici con gli Stati Uniti.
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(1) ICANN (The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers): www.icann.org
(2) VeriSign:http://www.verisigninc.com/