Mostra dal 24 aprile al 23 maggio presso “Spiritus Mundi”. Qui il link con tutte le informazioni – Qui la pagina web dell’autore
di Marco Ristuccia
Questo progetto è frutto di una ricerca sull’essenza delle cose, rivolta in particolare all’organismo “albero”, che funge da simbolo per ogni altro essere vivente a cui la riflessione potrebbe essere parimenti applicata.
Prendendo dunque in considerazione gli alberi è cosa nota che ogni singolo esemplare, anche appartenente alla stessa famiglia, possiede un aspetto distinto e personale che lo caratterizza come creatura unica al mondo.
Tuttavia, al di là delle inevitabili differenze nel campo del particolare, se spostiamo il punto d’osservazione al campo dell’universale appare evidente che gli alberi hanno caratteristiche comuni.
Immagine: Gentile concessione di Marco Ristuccia
Ciò che infatti fa di loro una “specie” è proprio il fatto di condividere specifiche strutture e forme, ben descritte nei manuali scientifici di biologia: “l’albero è un vegetale dotato di radici, di un fusto legnoso molto alto, spesso e duro, detto tronco, e una chioma composta da rami in genere coperti da foglie”. Queste macro-caratteristiche costituiscono l’essenza di ogni specie vivente, ciò che resta se si elimina il superfluo, se si esclude il particolare.
Immagine: Gentile concessione di Marco Ristuccia
Con questo progetto fotografico vorrei tentare di arrivare a questo, ad estrarre solo l’essenza, l’anima degli alberi. Ho cercato di raggiungere questo risultato attraverso la tecnica della sovrapposizione di immagini. La fusione visiva di fotografie di differenti alberi in un unico fotogramma finale contribuisce a rafforzare ciò che c’è di comune e a sfumare ciò che invece è caratteristica del singolo.
Immagine: Gentile concessione di Marco Ristuccia
Il progetto è stato realizzato lungo la Val Padana, nel nord Italia. Ogni fotografia finale è in realtà composta da decine di singoli scatti, sovrapposti tra loro con tecniche di post-produzione digitale. Ho scelto di proposito la morbida luce e i colori pastello, tipici di questi luoghi nei giorni di cielo coperto, per conferire al lavoro finale un’estetica rarefatta e al contempo altamente grafica.
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